Massimo rendimento e impatto zero nella casa intelligente

Dal Neftih2 (New energy for tomorrow intelligent house), che annovera tra i propri partner anche l'Istituto di tecnologie avanzate per l'energia (Itae) del Cnr di Messina, arriva un nuovo modulo abitativo di 20 metri quadrati, dove una lavastoviglie si attiva automaticamente quando i pannelli solari sono al picco del rendimento, in modo da utilizzare energia pulita e a costo zero. Oltre all'uso delle fonti “verdi” di energia per alimentare la casa infatti, la chiave del futuro sarà ottenere il massimo rendimento con il minor impatto sull'ambiente, senza contare i vantaggi economici per la bolletta dell'elettricità. E non si parla solo di elettrodomestici, ma anche illuminazione, riscaldamento e sistemi di allarme. Il segreto sta nella domotica, la disciplina che studia come rendere la gestione della casa «intelligente», aumentando l'efficienza di tutti gli apparecchi, impianti e sistemi utilizzati in casa.«La costruzione di un'abitazione che produca da sè tutta l'energia di cui ha bisogno, garantendo comunque un comfort elevato è già un risultato di rilievo – spiega Vincenzo Antonucci, ingegnere dell'Itae-Cnr – ma l'utilizzo della domotica nella gestione delle informazioni provenienti dai sistemi di cui abbiamo dotato il nostro prefabbricato (pannelli solari e per il riscaldamento termico, batterie, celle a combustibile, tutti integrati tra loro) consente di immaginare un futuro in cui ci sarà un interscambio continuo di energia tra l'utente e la rete esterna alla quale sarà collegato, in modo da ottenere riduzione dei consumi, diminuzione della produzione di anidride carbonica e scomparsa dei rischi di blackout». Basta pensare all'estate. «Quando i pannelli solari raggiungono il massimo dell'efficienza – spiega l'esperto del Cnr – una parte della corrente elettrica prodotta potrà essere indirizzata all'esterno, nel caso in cui non fosse necessaria agli usi domestici. Viceversa, in inverno si potrà sopperire al loro minor rendimento prelevando dalla rete il fabbisogno di elettricità non soddisfatto autonomamente».Quella del Cnr è una delle tante iniziative in Italia, spesso in piccole realtà locali, dove esistono già diverse eco-abitazioni. L'ultima inaugurazione di una «casa del futuro» battezzata «Leaf House» è stata a fine giugno nelle Marche, ad Angeli di Rosora, in provincia di Ancona. Oltre ad energia solare e termica, le pareti isolano freddo e caldo, con sistemi avveniristici per l'efficienza energetica e luminosa. Altra casa intelligente è la «Smarthouse Mabo», battezzata a Poppi (Arezzo), in Toscana, lo scorso maggio. Predisposta per la domotica, di classe energetica 'À, ha una spesa annua di energia di circa 600 euro, meno di un terzo rispetto ai quasi 1.900 euro di una casa classica costruita tra il 1995 e il 2005. Non è da meno il progetto per case popolari riscaldate e illuminate per una spesa di 100 euro l'anno lanciato dal Comune di Crema a maggio. Saranno invece costruiti 70 alloggi eco-sostenibili, fra Foligno (Perugia), Pesaro e Tricase (Lecce) grazie al concorso «abitarECOstruire» promosso da Legambiente e Associazione nazionale cooperative di abitanti/Legacoop. Intanto, in attesa di una eco-casa intelligente per tutti, si può sempre rendere più efficiente quella attuale. Secondo il Wwf un euro investito nella sostituzione dei vetri ne restituisce oltre quattro e un euro speso per isolare i tetti o sostituire caldaie ne rende più di due.
(fonte LA STAMPA 25/8/2008)