Una ricerca condotta di recente dalla CNN su 2.300 persone ha dimostrato che ben il 43% delle news viene condivisa sui Social Media, contro un 30% via email, 15% via sms e il restante 12% via servizi di Instant Messaging.
Un dato interessante tra quelli emersi è che coloro che condividono piu di 6 notizie a settimana sono gli stessi che detengono l'87% del totale delle notizie condivise, ovvero esistono degli utenti che si pongono come punti di riferimento in questo ambito, proponendo spessissimo una grande quantità di notizie ai propri contatti. In media gli utenti condividono 13 “storie” a settimana e ne ricevono 26: il rapporto è quindi di 1:2. Quali storie si condividono? La ricerca ci dice che ben il 65% dei contenuti condivisi sono notizie “ongoing”, ovvero che hanno un loro sviluppo nel tempo (potremmo considerarli come aggiornamenti, ecco); il 19% sono notizie dell'ultim'ora, 16% sono notizie ascrivibili nella categoria “strane e divertenti”. Le news più condivise sono tale molto spesso grazie al contenuto spettacolare delle immagini che contiene l'articolo che le ospita e trattano argomenti quali scienze e tecnologie, fatti curiosi legati ad esperienze di vita particolari.
Infatti, da pochi anni i social network, e più in generale il web 2.0, sono in grande espansione, rispetto agli altri mezzi di comunicazione: per chi produce beni durevoli, come la pubblicità su carta, l'arena competitiva dal punto di vista delle scelte di comunicazione diventa ancora più complessa. E per orientarsi nella nuova giungla dell'informazione cresce il bisogno di competenza da parte del consumatore, tanto più quando approccia l'acquisto di un bene-
progetto come la cucina. L'esplosione dei social network e del web 2.0 è stato l'elemento di forte discontinuità nelle strategie di comunicazione delle imprese. Il protagonismo del cliente finale sulla scena della comunicazione e dell'informazione, non più solo come fruitore di informazioni ma come creatore delle stesse, aumenta la sua capacità di influenzare le scelte, nello scambio tra utenti, e pone le imprese di fronte a un mutato interlocutore. Ma pone anche una serie di questioni irrisolte: come possono le imprese inserirsi in questo circuito informativo mantenendo una posizione trasparente? Qual è il livello di autorevolezza dei contenuti dei “consumatori-autori”? E quale il rapporto tra media tradizionali, imprese, lettori-utenti?
Ambiente Cucina Day, giunto alla settima edizione, propone un percorso che mette al centro alcune riflessioni sul ruolo della comunicazione nella catena del valore, partendo da una disamina delle domande emergenti di informazione, per cercare poi di capire come utilizzare al meglio gli strumenti del web. Concludendo con l'analisi dell'anello finale della catena del valore, che ancora costituisce la fase determinante nel processo di scelta, oggi da ripensare proprio in funzione dei nuovi mezzi di comunicazione.
COMUNICARE VALORE NELL'ERA 2.0Martedì 1 marzo 2011 dalle 14 alle 18 presso la sede de Il Sole 24 ore, sala Collina, in Via Monte Rosa 91, Milano
PROGRAMMA:
14.00 Welcome coffee e registrazione partecipanti
14.30 APERTURA DEI LAVORI
Raffaella Razzano, direttore di Ambiente Cucina
Patrizia Copat, presidente Gruppo Cucine-Assarredo
INTRODUZIONE E SCENARIO MACROECONOMICO
Mattia Losi, direttore editoriale Business Media, Gruppo 24 Ore
PRIMA SESSIONE
INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE LA DOMANDA DI INFORMAZIONE DEL CITTADINO CONSUMATORE
Diego Martone, Swg
IL MARKETING DEL WEB 2.0 CHE COSA CAMBIA, COME CAMBIA, CHE COSA FARE
Gianluca Brugnoli, Ricercatore Indaco
Facoltà del Design del Politecnico di Milano
TAVOLA ROTONDA
Diego Martone
Gianluca Brugnoli
Daniele Prosdocimo (Valcucine)
Daniele Lago (Lago)
Milvio Zaccariotto (Mediastudio)
SECONDA SESSIONE
COME CAMBIA IL LUOGO DELLA RELAZIONE IL PUNTO VENDITA TRA VALORE PERCEPITO E VALORE REALE
Paolo Lucchetta, Retail Design srl
TAVOLA ROTONDA
Paolo Lucchetta
Lorenzo Pascucci (Arredo Più)
Mario Franzino (BSH elettrodomestici)
Maurizio Gentili (Scic)
Chiusura dei lavori e Aperitivo